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Aeroporto "fai da te" - I

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Da una recente indagine che ha interessato giovani tra 18 e 25 anni, emerge la convinzione che i piccoli aerei possono operare unicamente dagli aeroporti. Non solo: molti ignorano completamente l’esistenza di aviosuperfici e campi di volo, e invece...


...e invece proprio il volo sportivo permette molte libertà. Perché uno dei vantaggi di cui godono i piccoli velivoli è, infatti, quello di poter operare secondo quanto specificato nell’apposita legge del 2 aprile 1968, n. 518 (nota come legge “Gex”): “La partenza e l'approdo di aeromobili, le cui particolari strutture tecniche non impongano in maniera esclusiva l'uso degli aeroporti, possono aver luogo in altre località idonee, dette avio-superfici, ivi compresi ghiacciai, nevai e piste naturali”.

Insomma, in sostanza è possibile decollare e atterrare in qualsiasi luogo idoneo purché si abbia la preventiva autorizzazione del proprietario del fondo. Perfetto, il mio luogo idoneo è la collinetta sotto casa! Vi ricordate cosa dicevo in un articolo di qualche tempo fa?

"Voglio volare quanto più possibile, in sicurezza, quando mi pare (meteo permettendo) e solo per divertimento personale. Attività di volo a motore quindi e, prima di tutto, quanto più economica possibile: il deltamotore”. Detto, fatto. Oggi sono felice possessore di un semplice minitrike che tengo nel garage di casa. Quando ho tempo lo carico nel bagagliaio dell’auto e vado a volare con gli amici in qualche aviosuperficie; se non ne ho e il meteo lo permette, vado nel mio aeroporto “fai da te” (anzi, da me) per il voletto serale. Non male no?

Magie di questi semplici velivoli davvero minimali; si montano e smontano in venti minuti, hanno un rapporto peso/potenza tale che decollano in venti metri e, non ultimo, costano come una moto di media cilindrata. Ma occorre sempre una superficie idonea, che nello specifico del minitrike significa una striscia di prato di cinquanta metri libera da ostacoli, possibilmente in pianura, ma non necessariamente.

Per fortuna, perché dove abito io, trovare cinquanta metri di prato in piano, libero da ostacoli e non coltivato è praticamente impossibile. Infatti mi sono dovuto accontentare di una dolce collinetta formata da un bel pendio di circa trenta metri che termina in un tratto con poca pendenza di altri quaranta metri, alla fine del quale c’è un gradone naturale. Ovviamente la direzione è obbligata: si decolla in discesa e si atterra in salita.

faidate1Bene, ottenuto il permesso verbale dell’incuriosito quanto perplesso contadino, ho dovuto solamente procurarmi una manica a vento portatile che, in pochi lo sanno, sono regolarmente vendute nei negozi di pesca. Solo che le chiamano, non so perché, canne telescopiche per acqua dolce, ma in realtà sono ottime maniche a vento... se al puntale si aggiunge un ciuffo di nastro da cantiere edile! Non resta che assicurare la manica a vento allo specchietto dell’auto piazzata in cima alla collina e la “torre di controllo” è pronta. Si può decollare.

Questo in teoria... in pratica bisogna provarci con molto sale in zucca, perché durante il corso mica si usano le colline come basi operative! (continua)

(17 ottobre 2013)

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