Iscrizione Newsletter

Iscriviti alla Newsletter



Login

Santi, poeti e... multicrew

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampaE-mail

Gli italiani, si sa, sono un popolo di santi, poeti e navigatori. E siccome, ad essere realisti, le prime due categorie ultimamente non sembrano tanto gettonate, facciamo il possibile per tenere alta la bandiera almeno sulla terza. O almeno, lo facciamo noi Piloti Virtuali...


Qualche settimana fa si è infatti svolto online, sul maggiore network mondiale di aviazione simulata (IVAO),  un evento che non poteva non affascinare chi ha la passione di navigare sulle grandi distanze. Si chiamava “Oceanic Crossing”: una trasvolata oceanica da numerosi aeroporti sparsi in tutta l’Europa verso un manipolo di destinazioni in Nordamerica, tra USA e Canada.

Il bello di queste cose sta in due aspetti. Il primo è che si è in tanti. Quel giorno, un osservatore che avesse guardato la mappa dei voli online, avrebbe visto una vera costellazione di aerei che solcavano le rotte dell’Atlantico Settentrionale. Anzi, meglio direi che avrebbe visto degli sciami multipli: un gruppo dalla Russia, uno dalla Germania, uno dalla Spagna, uno dall’Italia, eccetera; tutti a convergere, ognuno con il suo “time slot” programmato, verso le rotte atlantiche previste.

In altre parole, quel pomeriggio c’erano più aerei sull’Atlantico virtuale di quanti ce ne siano di solito sui corrispondenti cieli reali in un orario di punta. E c’erano anche gli stessi enti di controllo ATC che un pilota avrebbe trovato durante la corrispondente tratta reale.

Il secondo aspetto è che si cerca di fare le cose aderenti al vero, per quanto possibile. Si seguono le North Atlantic Tracks reali di quel giorno, si vola con le condizioni meteo reali di quel preciso momento, si comunica con l’ATC seguendo le stesse regole e le stesse convenzioni. Si pianifica il volo proprio come farebbe un comandante reale. Insomma, una cosa molto formativa, che non si improvvisa, pena figuracce barbine e il pubblico ludibrio. Dopotutto sì è virtuali su IVAO, ma ci si mette nome e cognome veri!

Noi siamo partiti da Malpensa, dove il controllo del traffico era al completo: Delivery, Ground, Tower, Departure e almeno un paio di Radar prima di lasciare lo spazio aereo italiano ed essere trasferiti agli svizzeri. Molto divertente, tenuto anche conto che c’erano sei o sette traffici tutti con stessa destinazione e circa stesso orario di partenza, quindi un bel daffare per tutti con le comunicazioni. In questi casi, capisci bene una delle ragioni per cui un aereo di linea lo pilotano in due: banalizzo al massimo, ma essenzialmente uno “guida” e decide, mentre l’altro comunica con il controllo e gira i pomelli che servono per mettere in pratica le decisioni del primo.

A fare tutto da soli, sono davvero bravi i virtuali. Ma volando ognuno solo soletto dalla sua scrivania, per quanto superaccessoriata, gli manca in genere tutta quella competenza estremamente qualificata che serve per sapersi dividere i compiti in modo fluido ed efficiente, e che in aviazione va sotto il nome di “crew coordination”. Se non siete piloti reali avvezzi al multicrew, provate a pilotare in due un simulatore casalingo da PC, e vedrete che caos ne salta fuori!

Questo aspetto oggi è la vera prossima frontiera della simulazione di volo casalinga, quello che farà fare il salto di qualità ai bravi piloti virtuali. Che così l’Oceano lo potranno saltare in due, facendosi magari anche compagnia nei momenti di noia con qualche barzelletta sconcia: che tanto non è quello che impedisce ad un navigatore di diventare anche santo…

(1° aprile 2014)

RSS
RSS